Nella località “Perdas Longas”, sorge la chiesa di Sant’Isidoro.

La leggenda racconta che Isidoro dopo essere rimasto orfano, iniziò a lavorare come contadino. Inizialmente viene visto di cattivo occhio dai colleghi a causa del tanto tempo dedicato alla preghiera invece che al lavoro. Un giorno durante la fase di raccolto Isidoro ebbe risultati di gran lunga migliori degli altri. Si narra che, mentre che si dedicava al rito della preghiera, gli angeli lavorassero con l’aratro al posto suo.

“Sant’Isidoro” è sempre stata una festa di ringraziamento delle terre ed in passato si celebrava con le “rogazioni”, le irrigazioni delle campagne.
Si teneva la processione che partiva dalla chiesa di San Nicolò e si dirigeva verso le campagne, ad ogni fermata, sancita da un tipico pilastro, il parroco provvedeva alla benedizione dei campi, pregando per un buon raccolto.
Al termine della messa della domenica venivano cantati “Is Coggius”, dopodiché la statua partiva per la processione su un carro trainato dai buoi per le vie del paese, con rientro nella chiesa di partenza.

Negli anni ’50 e ’60 la festa era organizzata dalla cooperativa, composta da agricoltori locali che contribuivano donando il grano che veniva lavorato e venduto. Una parte del ricavato serviva proprio per finanziare le celebrazioni.

I festeggiamenti si svolgevano a Maggio, ed erano caratterizzati dalla Sagra della Vitella e i coltivatori locali erano soliti esporre il prodotto dei propri terreni.
Il paese si intratteneva in maniera gioiosa unendo musica e cultura tradizionale.
Era solito trovare corse a cavallo e in bici con premi per i vincitori, oltre alle gare poetiche e giochi tipici per bambini.
Il tutto era abbellito dai rituali fuochi d’artificio.

Erano tre giorni di riposo e di festa, dove si poteva riconoscere la devozione verso il Santo e le proprie terre.

Richiesta formale per l’organizzazione di corse a cavallo e in bicicletta – Archivio Comunale di Guspini 1933