Negli anni ‘70 l’oratorio organizzava delle brevi sfilate, animate da giochi.
Lungo le strade si diffuse invece l’abitudine di sfilare con tute da meccanico, incappucciati e con riviste piegate da utilizzare come manganelli, per rincorrere ed incutere paura ad alcuni malcapitati, lanciando in alcuni casi uova e farina. A fine anni ‘70 l’amministrazione cercò di arginare questi fenomeni con dei provvedimenti restrittivi.
Negli anni ottanta si ripresero le sfilate, organizzate dall’amministrazione comunale.
Fu fondamentale il lavoro delle scuole che parteciparono con entusiasmo per diversi anni, con l’ideazione di temi, costumi, strutture e piccole coreografie da esibire nelle sfilate, accanto ad altri gruppi, tra cui l’oratorio.
Si ha memoria che nel 1984 l’oratorio abbia presentato un carro con una bara che simboleggiava la morte della sanità pubblica. Un altro gruppo facente parte della FIGC (Federazione Italiana Giovani Comunisti) realizzò un carro contro la guerra Iran-Iraq con un razzo in cartapesta trainato da un trattore, non mancarono quindi esempi di satira legati a tematiche di attualità.
Negli anni successivi iniziative simili vennero portate avanti in maniera costante da gruppi estemporanei. Ad esempio, con l’idea di vestire per il carnevale i luoghi del paese, era stata apposta nella via Santa Maria un’enorme ragnatela percorsa da ragni, interamente tessuta a mano.