Il carnevale guspinese ha conosciuto nel corso dei secoli diverse tradizioni, la prima di cui si ha memoria è la tradizione delle pariglie a cavallo nel giorno di martedì grasso.
I cavalieri correvano indossando abiti dei padri e “Sa Garotta”, una maschera in cartapesta. Le pariglie si svolgevano lungo un percorso di circa un chilometro: si partiva dalla zona di “Su Legau” (nella periferia sud del paese), si percorreva per intero l’attuale via Matteotti, per finire poco oltre la piazza principale, dove avvenivano le evoluzioni dei cavalieri. Nel 1951, a seguito di una caduta da cavallo, la tradizione delle pariglie a cavallo venne abbandonata lasciando spazio a piccoli gruppetti che festeggiavano in maschera al centro della cittadina.

Tra questi  si fecero notare alcuni figuranti che girando con lunghi trampoli destavano stupore tra la folla: erano i primi “cambas de linna”.

Durante la fine degli anni ‘50 e ‘60 vennero organizzate alcune sfilate con dei piccoli carri trainati da Vespe Piaggio, organizzati dal locale Vespa Club, i figuranti indossavano abiti a tema.

Negli anni sessanta anche l’oratorio partecipava alle sfilate: alcuni ragazzi supportati da Don Meloni crearono dei costumi con sacchi di juta pesante, i 4 semi delle carte da gioco disegnate, rappresentando a modo loro gli “indiani”. Venne inoltre  preparato un totem, realizzato con cartone colorato e munito di corna, imbottito di carta e messo su un carrello con cuscinetti. Il totem venne portato in giro per il paese per poi essere bruciato in piazza XX settembre come da tradizione del carnevale.